Nell’immaginario collettivo il rilevatore di microspie è uno strumento , solitamente munito di una antenna e alcuni led, che fa BIP-BIP.
Questa è una rappresentazione ottimale di come funziona un rilevatore di microspie, un frequenzimetro.
Ora vediamo come è meglio utilizzare un frequenzimetro per rilevare la presenza di cimici spia occultate ad esempio in oggetti di uso comune, che spesso vengono regalati o piazzati in casa di chi vogliamo spiare.
Facciamo un esempio pratico: in azienda ci siamo accorti che alcune conversazioni effettuate in direzione e in sala consiglio, non rimangono riservate.
Uno dei modi piùutilizzati per mettere sotto sorveglianza abusiva una stanza di un ufficio è quello di introdurre all’interno della stanza un oggetto in grado di farci ascoltare a distanza quello che viene detto.
Negli ultimi anni la nostra esperienza ci dice che lo strumento più utilizzato è un cavallo di troia contenente una microspia GSM.
Come trovare una microspia in azienda?
O richiedete una bonifica ambientale ed elettronica da microspie, oppure potete acquistare dei rilevatori di microspie professionali.
Professionali non vuol dire che intercettano le microspie più lontane, come quacluno crede, ma significa il più delle volte che hanno la possibilità di distinguere il tipo di trasmissione che stanno rilevando.
FREQUENZE UTILIZZATE DALLE MICROSPIE:
La frequenza in assoluto più utilizzata dalle microspie radio analogiche si aggira intorno ai 433 mhz
Accendete un frequenzimetro professionale, come il RAKSA , selezionate la funzione SWEEP e avvicinatelo a ciabatte elettriche , prolunghe, cavi di ricarica dei cellulari.
Se c’è una cimice camuffata o nascosta all’interno , avvicinandovi con il rilevatore di microspie vedrete sul display la frequenza rilevata, ad esempio 433 mhz, e man mano che vi avvicinate ci sarà un secondo valore che cresce, ovvero la potenza del trasmettitore.
Se avvicinandovi all’oggetto non emerge nessuna frequnza , vuol dire che non c’è nessuna microspia all’interno di essa.